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CRITERI PER PAVIMENTI IN CLS & SOTTOFONDI

Il pavimento industriale, alla stregua di ogni altra struttura destinata a resistere a carichi statici e dinamici e all’azione di degrado causata dall’operatività e dall’ambiente, richiede la definizione e l’esecuzione di un progetto nel quale siano stati definiti i parametri relativi a tutti gli elementi, dal sottofondo allo strato di usura, comprese le prescrizioni per le materie prime ed i prodotti, la messa in opera, la stagionatura ed i tempi di messa in esercizio. Elemento essenziale per la buona riuscita del processo di realizzazione di un pavimento industriale è che la fornitura di calcestruzzo sia basata su una corretta prescrizione iniziale del Progettista e, successivamente, su una idonea produzione e fornitura.

La lavorabilità deve essere specificata mediante la classe di consistenza misurata attraverso l’abbassamento del cono di Abrams. Se non diversamente precisato e tecnicamente motivato, si fissano le seguenti consistenze: - in caso di stesura meccanizzata, le classi di consistenza S2-S3 in funzione dell’attrezzatura utilizzata (es. staggia vibrante o vibrostenditrice); - in caso di stesura manuale uno slump di riferimento di 220 mm. Le aggiunte, quali additivi o fibre, eventualmente richieste dall’Esecutore o Committente, dovranno essere effettuate dal Fornitore nell’impianto di betonaggio, in modo da poter omogeneizzare la miscela e controllarne la lavorabilità. Anche le miscele in cui è previsto l’uso di un’aggiunta devono essere preventivamente qualificate e sottoposte a controllo. Le fibre devono essere marcate CE in conformità alle specifiche norme tecniche e il loro dosaggio deve rientrare entro i limiti fissati dal Produttore nel rispetto delle prestazioni sia allo stato fresco che indurito del calcestruzzo. Per quanto concerne gli additivi si raccomanda l’uso di additivi specifici per pavimenti. Le prove sulla consistenza (slump test) devono ottemperare alla norma UNI EN 12350-2, la quale prevede che deve effettuarsi 1 prova per le prime 5 autobetoniere e successivamente 1 ogni 10 autobetoniere; oltre che naturalmente in caso di dubbio. Per quanto non disposto nella presente si rimanda alle normativa UNI 11146 ed al “codice di buona pratica” edito da CONPAVIPER.

VOCE DI CAPITOLATO

“Realizzazione di pavimento industriale a semina. Pavimento industriale di colore grigio resistente all'usura eseguito su calcestruzzo fresco, avente resistenza non inferiore a Rck. ( ) kg./cmq., classe di esposizione ( ), classe di consistenza ( ), diametro massimo dell’aggregato ( ), dello spessore di cm ( ), e da manto antiusura costituito da spolvero superficiale di 2 kg./mq. di premiscelato a base di quarzo, compresa la levigatura industriale, la posa in opera di (singola) rete elettrosaldata ø 6 maglia 20x20 e compresa la fornitura ed applicazione di giunti elastici in p.v.c.; dato in opera staggiato e levigato, compresi i tagli di contrazione/dilatazione.” I pavimenti di calcestruzzo ad uso industriale sono suddivisi in base all'impiego previsto:

TABELLA 01

Il grado di planarità di una pavimentazione deve essere definito progettualmente, anche ai fini della scelta del metodo costruttivo. I limiti di accettazione della planarità sono cosi definiti:

TABELLA 02

Metodo di misurazione

Allo scopo di verificare la corretta posa del pavimento industriale, le tolleranze richieste devono essere verificate entro e non oltre le 72 h successive al getto e lontano almeno 50 cm dai pozzetti, dai giunti di costruzione e dagli spiccati in elevazione. Appoggiare al pavimento un regolo diritto e rigido di due metri di lunghezza, alle cui estremità sono applicati dei tasselli di legno da (50 50) mm, con spessore rispondente alla tolleranza concessa. Un terzo tassello delle stesse dimensioni deve essere inserito tra regolo e pavimento. La figure sotto riportate illustrano i procedimenti ed i possibili esiti della prova:

DISEGNI VARI 01

Criteri di accettazione

La pavimentazione è accettata alla verifica di due condizioni: - almeno il 90% delle misurazioni preventivamente concordate deve essere conforme ai valori di riferimento; - il 10% delle misurazioni preventivamente concordate non può comunque superare il valore di riferimento aumentato del 25% in ogni singola rilevazione.

Le informazioni contenute in tutte le pubblicazioni con marchio Pancotti Pavimenti® hanno carattere esclusivamente esemplificativo ed indicativo. I dati e le indicazioni riportati nel presente catalogo possono subire variazioni in qualsiasi momento senza preavviso. Il committente ha l’obbligo di verificare le informazioni, di realizzare scelte progettuali in base alle proprie conoscenze, adeguandosi alle normative vigenti apponendo la verifica scritta di un progettista autorizzato.